CCNL UNICO DELLA MOBILITÀ: UNA PRIORITÀ PER SLM FAST CONFSAL

La complessità dell’impianto normativo del Trasporto pubblico locale è stata evidenziata a partire dall’indagine conoscitiva svolta dal 2013 dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Tale complessità riguarda sia la modalità di assegnazione dei servizi che la modalità del finanziamento oltre che i rapporti tra le competenze legislative locali e nazionali. Ad oggi i fondi previsti per il rinnovo del parco bus e per l’introduzione di veicoli innovativi a bassissimo impatto ambientale sono comunque insufficienti per garantire un totale ricambio del parco mezzi presente sul territorio nazionale. A tutto ciò si aggiunga la ormai cronica carenza di personale viaggiante, disincentivato dalle condizioni di lavoro e salariali che non garantiscono più una vita normale come in altri settori, non potendo più conciliare l’attività lavorativa con il tempo libero e la vita privata.

Il decreto legislativo n. 201 di dicembre 2022 ci fa riflettere riguardo all’intento del legislatore di lasciare maggiore spazio possibile all’iniziativa economica privata, nella quale è accordata preferenza all’affidamento a terzi mediante procedura ad evidenza pubblica rispetto all’in house providing.

Nulla da dire riguardo al principio di sussidiarietà orizzontale, con l’istituzione di un servizio pubblico locale da cui risulti che la prestazione dei servizi offerta sarà idonea a garantire il soddisfacimento dei bisogni delle comunità locali, ma purtroppo l’esperienza maturata ci insegna che troppo spesso tali principi hanno generato confusioni e disservizi.

La nota positiva che siamo riusciti a cogliere e inserita all’interno del decreto è che comunque deve essere assicurata la tutela occupazionale del personale impiegato nella gestione uscente, anche mediante l’impiego di clausole sociali.

Siamo sempre più convinti che il Contratto Unico della Mobilità possa ridurre il divario abissale che si è creato tra i due settori strategici (ferroviario e tpl), sia in ambito di contrattazione collettiva che in quello degli investimenti. La nostra tesi è rafforzata dalle dichiarazioni di alcuni illustri partecipanti al convegno organizzato da Asstra nei giorni scorsi nel quale si è manifestata la necessità di lanciare dei progetti importanti affinché si possa parlare di mobilità integrata a tutto tondo.

Questo deve far riflettere sulle sfide che noi proponiamo e siamo sempre più convinti che per rilanciare il settore è necessario riconsolidare il processo di investimenti e lavorare in maniera sinergica con tutti gli attori per una pianificazione dei servizi sul territorio. Bisogna creare connettività e un sistema tariffario che sia rispondente alla nuova mobilità. Le tendenze di mobilità della società contemporanea sono cambiate e per questo tutti gli attori protagonisti, che siano associazioni datoriali o organizzazioni sindacali, devono orientarsi considerando percorsi diversi e strategie industriali che possano coniugare al meglio il diritto alla mobilità dei cittadini e quello dei lavoratori nell’ambito delle tutele occupazionali e normative/contrattuali.

Categoria: Attualità

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