Il recesso ad nutum, intimato in assenza di valido patto di prova, non riconducibile ad alcuna delle specifiche ipotesi di cui al comma 2 dell’art. 3 D. Lgs n. 23 del 2015 nelle quali è prevista la reintegrazione, resta assoggettato alla regola generale della tutela indennitaria.
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L’art. 28 dello Statuto dei lavoratori (L. n. 300/1970) consente alle organizzazioni sindacali dei lavoratori di impugnare giudizialmente le condotte del datore di lavoro…
Il vigente sistema normativo delle pensioni c.d. “anticipate” prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, i trattamenti previdenziali a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS…
Il D. Lgs. n. 105/2022, nel modificare il D. Lgs. n. 151/2001 e la L. n. 104/1992, ha introdotto alcune importanti misure dirette a realizzare un migliore contemperamento tra l’attività lavorativa e professionale e la vita familiare dei genitori e dei prestatori di assistenza…
L’attività interpretativa dei contratti collettivi deve basarsi su due criteri che si integrano vicendevolmente, ossia il senso letterale delle espressioni utilizzate dalle parti contraenti e la ratio che ispira il precetto contrattuale oggetto di interpretazione.
Nel nostro ordinamento giuridico il contratto collettivo è un contratto di diritto comune vincolante solo per le parti aderenti alle organizzazioni di categoria stipulanti, ovvero per quelle che abbiano successivamente aderito (anche solo implicitamente) al contratto stesso.
L’utilizzo del permesso sindacale ottenuto dal datore di lavoro ai sensi dell’art. 30 della L. n. 300/1970 (c.d. “Statuto dei lavoratori”) per finalità personali e comunque non compatibili con le prerogative e la funzione del dirigente o delegato sindacale…
Con l’ordinanza n. 18537 dell’8 giugno 2022, la Corte di Cassazione ha affermato che non è sufficiente a concretizzare un’adesione implicita, idonea a rendere applicabile il contratto collettivo…
Sul tema del diritto di critica del lavoratore nell’ambito del rapporto di lavoro la giurisprudenza di legittimità ha affermato princìpi ormai consolidati (v. da ultimo Cass. 1379 del 2019 con ampi riferimenti ai precedenti).
Il datore di lavoro non è tenuto ad escludere le assenze per malattia del lavoratore disabile dal periodo di comporto previsto dal CCNL di riferimento se quest’ultimo non contempla specificamente tale obbligo.