UNICA – I CONTROLLORI DEL TRAFFICO AEREO NELLA FAST-CONFSAL

La storia di UnICA, con la FAST-CONFSAL oltre il progetto di costruzione del sindacato autonomo, oggi anche un grande progetto editoriale

UnICA, il sindacato autonomo federato a FAST-Confsal che raccoglie il personale operativo e di staff di ENAV SpA (Società incaricata della fornitura dei servizi della Navigazione Aerea al volo civile in Italia ai sensi del disposto degli articoli 691 e 691bis del Codice della Navigazione), nasce nel 2015 come risultato finale di un processo aggregativo che ha portato alla unificazione di diverse sigle autonome operanti nel panorama aziendale.

I fattori comuni che hanno portato a tale unificazione, momento finale di un percorso iniziato già nel 2003 col patto federativo tra ANPCAT, LICTA e CILA-AV, sono stati l’autonomia, la professionalità e la dimensione europea dei sindacati interessati. Può sembrare paradossale parlare di dimensione europea per sindacati che raccoglievano poche centinaia di iscritti eppure è proprio questa la caratteristica che ha maggiormente contraddistinto il loro operato nel tempo.

I servizi della navigazione aerea sono svolti da una popolazione di lavoratrici e lavoratori estremamente ridotta se proporzionata al numero di voli e di passeggeri assistiti. Se in Italia il numero totale dei dipendenti di ENAV SpA è di circa 4200 tra cui circa 1800 Controllori del Traffico Aereo, cioè coloro che forniscono i citati servizi 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno nei 4 Centri di Controllo d’Area (Brindisi, Milano, Padova e Roma) e sui 45 aeroporti di competenza, una situazione pressoché analoga si riscontra in tutta Europa. Stando infatti alle ultime statistiche rilasciate dalla Commissione Europea, nei 28 paesi dell’Unione e nei 4 della EFTA (European Free Trade Association cioè Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), il numero totale di Controllori del Traffico Aereo è di circa 29.000 unità e questi assistono ogni anno più di 10 milioni di voli e quasi un miliardo di passeggeri.

La natura stessa dei servizi, che vengono svolti su base nazionale ma in strettissimo collegamento diretto con i corrispondenti fornitori di servizi degli stati adiacenti, ha portato molto presto alla nascita di organismi di coordinamento tra le organizzazioni dei lavoratori. Sin dagli anni ’80, subito dopo la dirompente nascita dell’Assistenza al Volo civile in Italia, i quotidiani contatti telefonici con i colleghi francesi e svizzeri e, tramite loro con i colleghi tedeschi, portarono alla istituzione di una associazione di Coordinamento tra i sindacati autonomi dei Controllori del Traffico Aereo, associazione che venne chiamata ATCEUC (Air Traffic Controller European Union Coordination). In ogni paese le norme di impiego, sia tecniche che economiche, erano redatte a livello nazionale e tale coordinamento riguardava principalmente il confronto e lo scambio di informazioni sugli aspetti più professionali quali il numero massimo e minimo di turni lavorativi, l’età massima di pensionamento eccetera.

Agli inizi del millennio l’Unione Europea, dopo alcune estati in cui l’inadeguatezza nell’organizzazione dei servizi aveva portato a pesanti ritardi per i voli europei, diede inizio ad un processo legislativo che sfociò nella pubblicazione di alcuni Regolamenti che istituirono il cosiddetto Cielo Unico Europeo (SES – Single European Sky). Lo spirito di tali Regolamenti, entrati immediatamente nel corpo legislativo di ogni paese appartenente all’Unione, era quello di creare un unico spazio aereo, completamente svincolato dai sottostanti confini politici, governato dalle stesse norme tecniche e di sicurezza, standardizzate a livello europeo da una agenzia appositamente istituita. Dal 2004, anno in cui furono emanati i primi Regolamenti del Cielo Unico Europeo ad oggi, una grande quantità di norme, forse una eccessiva quantità di norme per alcuni aspetti, è stata emanata. Dalla semplice standardizzazione delle normative tecniche, attraverso una serie di riforme che prosegue ancora oggi, le competenze europee si sono sempre più allargate fino ad includere il controllo delle tariffe dei servizi. L’idea che era alla base della prima emanazione, ovvero creare uno spazio aereo non influenzato dai confini nazionali, non è stata ancora completamente realizzata a causa della ritrosia di molti Stati a cedere il controllo dei propri cieli, e le conseguenti ricadute sulla sicurezza nazionale, ad una autorità esterna allo Stato. Nonostante questo, il mondo dell’Assistenza al volo in Europa presenta ormai straordinari segni di omogeneizzazione. La licenza che autorizza una persona ad esercitare i “privilegi” di Controllore del Traffico Aereo è rilasciata ovunque seguendo le stesse regole ed è valida in ognuno dei paesi dell’Unione, la verifica del livello di competenza della lingua inglese usata nelle comunicazioni viene svolta ovunque con la stessa metodologia, i corsi per il mantenimento delle competenze si tengono ovunque seguendo gli stessi programmi e come detto su tutte queste attività vigila una agenzia, denominata EASA e con sede a Colonia.

Questa standardizzazione e lo spostamento del decision-making in Europa ha avuto come conseguenza una aumentata importanza di ATCEUC che da semplice organismo di coordinamento di pochi sindacati è oramai divenuto un potente polo di attrazione per tutte le realtà sindacali autonome operanti nell’Assistenza al volo del continente. Ad oggi ATCEUC riunisce 36 organizzazioni operanti in 26 paesi europei, sia dentro che fuori l’Unione, e attraverso loro rappresenta più di 15.000 Controllori del Traffico Aereo. E’ membro di CESI per il settore Trasporto Aereo, è partner sociale della Commissione Europea nel Sectoral social dialogue – Civil aviation (Nel campo dell’Air Traffic Management), collabora con il Direttorato Generale Mobilità (DG-MOVE) attraverso un gruppo di esperti denominato “Gruppo di esperti per la dimensione umana” incaricato di fornire pareri sulle innovazioni tecnologiche ed organizzative che interessano il settore, è presente nei tavoli tecnici di EASA e di EUROCONTROL, manda propri esperti a verificare le validazioni operative delle nuove tecnologie e contribuisce al disegno delle nuove architetture di sistema. Ovviamente ATCEUC non svolge la “tradizionale” attività di negoziazione in quanto la stessa non viene svolta in ambito europeo ma in quello nazionale ciò nonostante da anni promuove un nuovo modello, denominato “Mosaic” in cui tutti i Controllori del Traffico Aereo civile operanti all’interno dell’Unione Europea verrebbero messi alle dirette dipendenze della stessa, contribuendo così alla creazione di un reale mercato unico in cui la fornitura e la qualità dei servizi essenziali di assistenza al volo non dipenda più dai singoli stati. Ad oggi è un sogno, le resistenze sono tante e praticamente impossibili da superare ma anche quello che oggi è il panorama di settore sembrava irrealizzabile 15 anni fa.

Oggi, insieme alla FAST-Confsal, apriamo una nuova pagina collaborando anche alla crescita del giornale:

La Voce Trasporti & Diritti.

Categoria: Interventi

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Article by: Stefano Francucci