Negli ultimi anni, il dibattito sui diritti dei lavoratori nei settori degli appalti e subappalti pubblici e privati è diventato sempre più acceso. Il disegno di legge di conversione del decreto PNRR, recentemente approvato dalla Camera dei deputati, ha introdotto importanti modifiche che riguardano proprio questo aspetto.
Il disegno di legge di conversione del decreto PNRR, soggetto al voto finale della Camera dei deputati il 18 aprile 2024, ha portato modifiche significative riguardanti gli appalti e i subappalti pubblici e privati, con un impatto diretto sul trattamento economico dei lavoratori impiegati in tali contesti.
In particolare, una delle principali modifiche riguarda il trattamento economico del personale impiegato negli appalti e nei subappalti, che ora deve essere in linea con il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale. Questa modifica sostituisce la precedente disposizione che richiedeva un trattamento economico non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale applicato nel settore e nella zona pertinenti all’attività oggetto dell’appalto.
Di conseguenza, l’applicazione del CCNL più rappresentativo impatta direttamente sulla valutazione della congruità dell’incidenza della manodopera nell’opera complessiva, un elemento cruciale per i responsabili dei progetti negli appalti pubblici e per i committenti negli appalti privati. Questa verifica è essenziale prima di procedere al saldo finale dei lavori ed è disciplinata dal decreto ministeriale n. 143/2021, emesso in attuazione dell’articolo 8, comma 10-bis, del D.L. n. 76/2020.
Le disposizioni riguardanti la verifica della congruità dell’incidenza della manodopera si applicano ai lavori edili negli appalti pubblici e privati di valore complessivo pari o superiore a determinate soglie: per gli appalti privati, l’importo minimo è di euro 70.000, mentre per quelli pubblici è di euro 150.000.
Nel caso degli appalti privati con un valore complessivo di almeno 500.000 euro, se la verifica della congruità dell’incidenza della manodopera non risulta positiva o se non viene regolarizzata la situazione da parte dell’impresa affidataria, il committente è soggetto a una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro.
Per quanto riguarda gli appalti pubblici, oltre ai profili di responsabilità amministrativo-contabile, l’avvenuto versamento del saldo finale da parte del responsabile del progetto senza la previa verifica o regolarizzazione della situazione può influenzare la valutazione della performance dello stesso responsabile da parte della stazione appaltante.
In sintesi, le modifiche legislative introdotte mirano a garantire un trattamento economico equo per i lavoratori impiegati negli appalti e nei subappalti, stabilendo un quadro normativo più chiaro e stringente per la valutazione della congruità dell’incidenza della manodopera, sia nel settore pubblico che in quello privato.
Camera dei Deputati, “Disegno di legge di conversione del decreto PNRR”, 18 aprile 2024:
Gazzetta Ufficiale, “Decreto Legge 19/2024”, 19 aprile 2024.