La gestione del traffico aereo in Europa sta attraversando una crisi senza precedenti. La situazione è resa ancora più evidente dall’improvviso incremento dei voli post-Covid, un picco che forse era difficile da prevedere ma che ha comunque messo in luce le gravi carenze strutturali dei provider europei, incapaci di gestire un traffico aereo pari a quello del 2019.
Ma da cosa dipende questa crisi? La risposta va ricercata in una politica tariffaria miope, frutto degli accordi RP2 e RP3, che ha drasticamente ridotto le entrate dei provider. Questo ha impedito l’assunzione di un numero sufficiente di controllori del traffico aereo. La conseguenza diretta è una carenza di personale in tutta Europa, obbligando i provider a frazionare il traffico nell’arco della giornata e causando ritardi significativi.
Chi ha voluto questa politica delle tariffe? Non certo i provider dei servizi ATM o i controllori di volo. Chi ha insistito per pagare tariffe più basse ora si lamenta della scarsa qualità del servizio! Tuttavia, il controllo del traffico aereo incide in media meno del 5% sul prezzo di un biglietto. È quindi un reale guadagno o una vittoria di Pirro?
Per comprendere meglio, RP2, o Reference Period 2, si riferisce a un periodo specifico di regolamentazione tariffaria e di performance nel contesto della gestione del traffico aereo europeo, coprendo il periodo dal 2015 al 2019. Durante RP2, le tariffe che i provider di servizi di navigazione aerea possono addebitare alle compagnie aeree sono state rigidamente regolate per incentivare l’efficienza e contenere i costi. Tuttavia, questa politica ha anche portato a una compressione delle entrate per i provider, limitando la loro capacità di investire in personale e infrastrutture, contribuendo così ai problemi attuali nella gestione del traffico aereo.
Il periodo di riferimento RP3, o Reference Period 3, è stato pianificato per iniziare nel 2020 e coprire fino al 2024. Tuttavia, a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19 sul settore dell’aviazione, la Commissione Europea ha dovuto rivedere e adattare i piani per questo periodo. Attualmente, è in fase di definizione il Periodo di Riferimento 4 RP4 che coprirà gli anni dal 2025 al 2029, speriamo con alcuni aggiustamenti rispetto ai piani originali per tenere conto della crisi di capacità del settore del controllo del traffico aereo. Le discussioni e le negoziazioni tra la Commissione Europea, i provider di servizi di navigazione aerea e le compagnie aeree sono ancora in corso per perfezionare le modalità operative e tariffarie di questo periodo.
Quindi, chi oggi fa demagogia e populismo indicando i controllori di volo come il problema, dovrebbe guardare la Luna e non il dito. Collabori con noi per correggere un RP4 che rischia di essere ancora peggiore dei due precedenti, permettendo a tutti i provider europei di avere i budget necessari per assunzioni e formazione. Senza un’inversione di tendenza, i prossimi anni saranno nettamente peggiori, in tutta Europa, da Roma a Dublino.