RIFLESSIONI ESTIVE SU UN AUTUNNO DI SFIDE

In queste giornate di calura estiva, quando il caldo sembra rallentare anche i pensieri, diventa inevitabile prendere una pausa per riflettere. Mentre il corpo cerca sollievo all’ombra, la mente si orienta verso ciò che verrà, immaginando un autunno che già si preannuncia intenso e ricco di sfide. Questo è il momento giusto per fermarsi a fare il punto della situazione, prima della ripresa delle attività quotidiane post-ferragostane. La prima metà dell’anno, con le sue complessità e dinamiche, ha infatti gettato le basi per un periodo autunnale che sarà cruciale sotto molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda le negoziazioni e i confronti che ci attendono.

Il panorama sindacale si presenta oggi frammentato e in continua evoluzione. Le dinamiche tra i vari attori si sono fatte più complesse, con alleanze che si stringono e rotture che si fanno sempre più nette. Un esempio emblematico di questa situazione si trova nel settore dei trasporti, dove la divisione tra FIT-CISL e UILT è ormai evidente, con quest’ultima che sembra trovare maggiore affinità con la FILT-CGIL. Questo scenario riflette una spaccatura più ampia che attraversa tutto il fronte sindacale confederale, una frattura che è diventata evidente già a partire dal settembre 2022. Da una parte troviamo le confederazioni che fanno riferimento ai partiti di opposizione e dall’altra quelle più dialoganti dove le differenze di posizionamento politico sono sempre più marcate. In questo contesto di divisioni e frammentazioni, la Confsal continua a mantenere un approccio leale, pragmatico e costruttivo, cercando il dialogo con le istituzioni senza farsi influenzare da pregiudizi o schieramenti precostituiti.

Questa frammentazione, che coinvolge tutto il settore sindacale, ha inevitabilmente ripercussioni sui tavoli negoziali del settore dei trasporti, dove gli accordi vengono spesso siglati ora con un gruppo di sindacati, ora con un altro. Tuttavia, nonostante le difficoltà incontrate, possiamo constatare che vi è stata una positiva interlocuzione con le istituzioni, le quali, in molte occasioni, hanno accolto le nostre proposte. Un esempio significativo di questo dialogo costruttivo è rappresentato dal decalogo sulla sicurezza sul lavoro, che è stato preso come base per le discussioni legislative nelle commissioni competenti. Questo è un piccolo ma importante successo, che dimostra come, anche in un contesto frammentato, sia possibile raggiungere risultati concreti attraverso il confronto.

In questo scenario di sfide e difficoltà, va menzionato anche l’attacco scomposto e privo di fondamento portato avanti da alcuni sindacati minoritari di Enav. Il volantino recentemente diffuso da queste sigle non solo appare stucchevole, ma profondamente offensivo, poiché mira a screditare l’azienda e, ancor più grave, i lavoratori di Enav. È evidente che dietro a questo attacco si cela un tentativo maldestro di erodere qualche delega a Fast Confsal-AV, la quale si è distinta per aver firmato un Contratto di primo livello che, dando certezza al costo del lavoro, ha permesso al consiglio di amministrazione di programmare la strada a un piano di assunzioni da tempo richiesto a gran voce dal personale operativo. Questo attacco proviene da chi, in passato, ha spesso ignorato le necessità della categoria, considerandola, a loro dire, “troppo pagata”. Ora che si vedono segnali positivi da parte dell’Ad verso una diversificazione dell’attività che permetterà maggiori ricavi e maggiori assunzioni questi stessi soggetti entrano in dinamiche interne ad altre sigle con bassezze e richiami, sperando di riportare la categoria a quella marginalità da cui solo la trasformazione in FAST Confsal-AV la sta tirando fuori.

Un esempio di questa contraddizione è la difficoltà di proclamare scioperi, un tema che, in passato, è stato trattato con superficialità da alcune sigle sindacali. Basta ricordare chi, da parte sindacale, affermava che “una piccola categoria con un forte potere sindacale non può fermare il Paese!” Un atteggiamento di questo tipo, mai visto prima, nemmeno tra gli attivisti più accesi nelle fasi più critiche, sottolinea la miopia e la mancanza di visione di chi lo ha promosso.

Nonostante queste tensioni, vi sono anche segnali positivi. FAST-Confsal, insieme ad altre organizzazioni sindacali, ha recentemente raggiunto un accordo preliminare con ITA Airways, un passo avanti significativo per migliorare le condizioni di lavoro del personale di volo e di terra. Questo accordo anticipa le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e del Contratto Integrativo Aziendale, ed è il risultato di un lavoro paziente e concreto. Anche se non risponde pienamente ai principi di equità tra il personale, l’accordo rappresenta comunque un importante progresso nel sistema delle relazioni sindacali, consentendo di superare le oggettive difficoltà della compagnia e auspicando una nuova unità sindacale.

L’obiettivo dell’accordo è quello di creare condizioni di benessere per i lavoratori, rafforzando al contempo le attività del Gruppo Enav a livello internazionale e contribuendo allo sviluppo del trasporto aereo. Questo rinnovo del CCNL del Trasporto Aereo, sezione ATM, è stato siglato con l’associazione datoriale Assocontrol e avrà una durata triennale, dal 2023 al 2025. La sua formalizzazione ha richiesto circa un anno di negoziati, durante i quali una parte degli incrementi economici era già stata concordata ed erogata in anticipo, dimostrando l’efficacia del modello di relazioni sindacali esistente. Enav è stata l’unica società italiana a tentare di mitigare il problema della tenuta salariale durante un periodo di alta inflazione e, con la firma di questo primo livello contrattuale, è stata fornita maggiore chiarezza alla fase di rinnovo. L’accordo rappresenta un risultato importante e positivo, che prosegue sulla strada del recupero del potere d’acquisto salariale per tutti i dipendenti del Gruppo, con un aumento economico significativo. Inoltre, la firma ha sbloccato la programmazione per nuove assunzioni, necessarie per colmare le carenze di personale che si sono verificate nel frattempo. Le assunzioni mirano a consolidare l’operatività di Enav e a favorire il suo sviluppo anche nel mercato internazionale, acquisendo nuove attività in altri Paesi ed esportando il know-how e le competenze italiane. Questi passi contribuiranno a incrementare gli standard di sicurezza esistenti e a promuovere la crescita del trasporto aereo a livello nazionale ed europeo.

Anche per ANAS, la partecipazione attiva dei lavoratori ha permesso di formalizzare una piattaforma per il rinnovo del CCNL 2025-2027, che ribadisce il ruolo strategico delle infrastrutture viarie per lo sviluppo del Paese. È doveroso sottolineare che il SADA FAST-Confsal, a partire dal 2024, è diventata la terza forza sindacale presente in azienda, segnando una significativa crescita in termini di rappresentanza diretta.

Lo scorso 20 maggio, inoltre, la società Stretto di Messina ha ufficialmente aderito al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’Anas. Un passo fondamentale che assicura ai dipendenti della società condizioni economiche e normative in linea con gli standard già in vigore per i lavoratori di Anas, rafforzando la tutela dei diritti e consolidando l’impegno dell’azienda verso la valorizzazione del capitale umano. L’adesione segna un importante sviluppo per la società ed esprime la volontà di promuovere un ambiente lavorativo equo e rispettoso.

Procede abbastanza spedito anche il negoziato per il rinnovo del CCNL della Mobilità area AF, che ha visto diversi avanzamenti sui capitoli di carattere generale, sebbene rimangano ancora aperti i nodi legati a retribuzione e orario di lavoro. Il prossimo incontro è previsto per il 2 settembre, e potrebbe essere influenzato dal recente cambio al vertice del Gruppo FS Italiane. A tal proposito, vorrei esprimere gli auguri di buon lavoro al nuovo Ad, l’ing. Stefano Antonio Donnarumma. A differenza del suo predecessore, che ha convocato il sindacato solo dopo un anno, Donnarumma ha subito mostrato una chiara volontà di dialogo con le organizzazioni sindacali, stabilendo punti fermi su come intende orientare il nuovo piano industriale. Tra le priorità dichiarate vi sono la centralità della persona, con un focus su qualità del lavoro, sicurezza, tutele e soddisfazione economica dei lavoratori, oltre a un impegno a garantire un servizio eccellente ai passeggeri. Il manager, inoltre, ha sottolineato l’importanza di mantenere efficienza e di ridurre gli sprechi, promuovendo al contempo la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica, con un’attenzione particolare all’uso dell’idrogeno e all’intermodalità. Lo sviluppo delle infrastrutture e il mantenimento di un equilibrio economico-finanziario sostenibile sono altri punti chiave del programma. Infine, Donnarumma ha ribadito l’importanza di un tavolo sindacale rappresentativo e compatto, per facilitare il dialogo e la risoluzione delle problematiche. Un approccio che suscita cauto ottimismo, anche se, naturalmente, sarà necessario valutare i risultati concreti nel tempo.

Il CCNL Autoferrotranvieri, invece, è attualmente in fase di stallo, a causa delle difficoltà nella ricerca di un compromesso su vari aspetti economici e normativi. Il sistema del Trasporto Pubblico Locale (TPL) in Italia, come evidenziato dall’esperienza siciliana, rappresenta un esempio emblematico di un servizio pubblico essenziale che troppo spesso viene sacrificato sull’altare del profitto e dell’efficienza economica a breve termine. In teoria, il TPL dovrebbe garantire un diritto fondamentale come la mobilità a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, che dipendono interamente dai mezzi pubblici per le loro necessità quotidiane. Tuttavia, la realtà del sistema TPL in Italia mostra una preoccupante tendenza a privilegiare logiche di mercato e competizione tra aziende, con conseguenze deleterie sia per i lavoratori che per gli utenti.

Le clausole sociali, che dovrebbero proteggere i lavoratori durante i cambi di gestione, risultano spesso insufficienti, dimostrando come il sistema non consideri adeguatamente la stabilità occupazionale e la dignità del lavoro. I bandi di gara, strutturati per favorire la concorrenza e ridurre i costi, ignorano con troppa frequenza l’impatto sociale di questa impostazione, portando a una frammentazione del servizio che ne compromette l’efficienza e la qualità. Questo approccio non solo mette a rischio i posti di lavoro, ma mina anche la qualità del servizio offerto ai cittadini, che si trovano a dover fare i conti con un sistema di trasporto inaffidabile e inadeguato.

Allo stesso tempo, l’affidamento diretto di servizi in alcune regioni, come nel caso della Sicilia, senza un adeguato processo di gara, solleva dubbi sulla trasparenza e sulla correttezza delle scelte, alimentando sospetti di favoritismi e di cattiva gestione. In un contesto in cui il TPL dovrebbe essere un pilastro di equità sociale, le decisioni orientate al profitto rischiano di ampliare le disuguaglianze, escludendo le persone più vulnerabili da un servizio che dovrebbe essere loro garantito.

L’esperienza del TPL in Sicilia è solo un esempio di una problematica che attraversa l’intero sistema del trasporto pubblico locale in Italia. Un sistema che, anziché servire il bene comune, sembra sempre più piegato a logiche economiche che sacrificano la qualità del servizio e la protezione dei diritti dei lavoratori. Questo rappresenta un fallimento della necessità di garantire un diritto fondamentale come la mobilità, evidenziando il bisogno di una revisione profonda delle politiche che governano il TPL in tutto il Paese.

Infine, ma non per importanza, vi è il tema degli appalti. In fase di rinnovo del primo livello contrattuale vi sono aziende che tentano di procedere al rinnovo del secondo livello solo ora, sperando di bloccare i costi per altri tre anni. Tuttavia, è evidente che la stagione dei furbi è finita, e il tema salariale deve essere affrontato e risolto.

Categoria: L'Editoriale

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Article by: Pietro Serbassi