Negli ultimi tempi, il Gruppo FS Italiane sta affrontando sfide operative e strategiche di grande portata, in un contesto che richiede attenzione e capacità di adattamento. Durante il TEHA Forum di Cernobbio, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma ha fornito chiarimenti sulla questione della privatizzazione, uno dei temi più delicati e dibattuti che coinvolge il futuro dell’azienda. Ha chiarito che, attualmente, non è stato affidato un mandato esplicito per avviare tale processo, sebbene esista uno studio pregresso che sta rivedendo insieme al suo team per adattarlo alle esigenze strategiche dell’azienda. Pur riconoscendo i potenziali vantaggi che una partecipazione pubblica quotata potrebbe portare in termini di attrazione di investimenti e maggiore efficienza, la decisione finale sarà presa con estrema cautela, lasciando l’ultima parola all’azionista principale.
Questa posizione riflette l’importanza di affrontare il futuro con ponderazione, in un momento in cui l’azienda deve gestire problemi strutturali che richiedono interventi risolutivi. Negli ultimi anni, il sistema ferroviario italiano ha mostrato una serie di criticità che non possono più essere ignorate. Ritardi cronici, problemi tecnici ricorrenti, come svii e guasti, continuano a penalizzare la qualità del servizio. Tali difficoltà non si limitano a creare disagi per i pendolari ma colpiscono anche in modo diretto il tessuto economico, in particolare le imprese che operano nel settore della logistica e dipendono dal trasporto ferroviario per la spedizione delle loro merci. La chiusura delle linee, resa necessaria per il ripristino della sicurezza dopo incidenti, provoca costi aggiuntivi e ritardi che si traducono in inefficienze lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Questi problemi operativi s’intrecciano con una questione più ampia, legata alla gestione aziendale. Negli ultimi anni si è osservato un cambiamento nella selezione della dirigenza del Gruppo, con una maggiore enfasi sulle competenze manageriali piuttosto che su quelle tecniche. Questo cambio di rotta ha portato ad avere dirigenti competenti nella gestione delle risorse ma, spesso, meno preparati sulle specificità tecniche del settore ferroviario. Di conseguenza, le decisioni operative sono state orientate più alla risoluzione di problemi immediati che a una pianificazione strategica di lungo termine. La mancanza di una visione tecnica coerente ha creato nuovi squilibri, rendendo il sistema vulnerabile a problemi ricorrenti, senza mai affrontarne le cause alla radice.
In questo contesto, la frammentazione gestionale appare evidente. Ogni dipartimento sembra procedere in modo autonomo, con una visione parziale e non coordinata degli obiettivi aziendali. Il risultato è una mancanza di coesione, in cui le decisioni prese a livello individuale non sempre si allineano con una strategia globale, creando inefficienze che finiscono per aggravare ulteriormente i problemi. La metafora di una partita di calcio in cui ogni giocatore agisce in modo indipendente, senza coordinarsi con il resto della squadra, rende bene l’idea: senza un gioco di squadra, il rischio è di commettere “autogol” gestionali che compromettono il risultato complessivo.
Donnarumma, con la sua esperienza nel campo delle infrastrutture regolate e delle partecipazioni pubbliche, è consapevole della necessità di bilanciare le esigenze economiche con quelle tecniche. La sua visione per il futuro del Gruppo FS Italiane punta a migliorare l’efficienza senza sacrificare la qualità del servizio e la sicurezza, elementi centrali in un settore così delicato come quello ferroviario. Per raggiungere questi obiettivi, sarà cruciale ristabilire una cultura aziendale basata sulla collaborazione, con una chiara condivisione degli obiettivi e un maggiore equilibrio tra competenze tecniche e gestionali.
Le sfide per il Gruppo non si fermano qui. Oltre alla potenziale apertura verso il mercato, che dovrà essere affrontata con grande attenzione, c’è la necessità di riorganizzare la struttura interna, garantendo una maggiore coerenza tra i vari livelli gestionali. Solo attraverso una visione strategica unitaria, supportata da una reale collaborazione tra tutte le parti coinvolte, sarà possibile superare le attuali difficoltà e creare un sistema ferroviario italiano competitivo, efficiente e adeguato alle necessità del Paese.
In questo quadro complesso s’inseriscono anche le proteste dei lavoratori del settore ferroviario, in particolare all’interno di RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Il malcontento tra i lavoratori è cresciuto negli ultimi anni, a causa delle problematiche legate alla sicurezza e alle condizioni di lavoro sempre più difficili. Tuttavia, è importante notare che queste proteste sono spesso strumentalizzate da forze esterne che sfruttano la situazione per destabilizzare ulteriormente l’ambiente.
Un aspetto particolarmente preoccupante è l’uso sempre più diffuso di campagne digitali manipolatorie, amplificate da tecnologie come l’intelligenza artificiale. Video falsi e offensivi, spesso pieni di fake news, vengono diffusi per fomentare sentimenti di rabbia e divisione, sfruttando il disagio sociale per creare una narrazione di conflitto. Questi contenuti alimentano un clima di violenza digitale, in cui chiunque esprima opinioni diverse viene percepito come un nemico. Questo tipo di comunicazione aggressiva, mascherata da un’apparente democraticità, in realtà non mira a risolvere i problemi, ma a esacerbare il malcontento e a creare ulteriori divisioni.
È fondamentale, quindi, non ignorare le legittime richieste dei lavoratori che hanno il diritto di chiedere maggiore sicurezza e migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero e le proteste contro gli accordi sindacali che non rispondono alle aspettative dei dipendenti dimostrano che c’è una reale necessità di cambiamento. Tuttavia, è altrettanto importante evitare che queste rivendicazioni siano strumentalizzate per fini distruttivi o divisivi, soprattutto attraverso l’uso irresponsabile delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.
In sintesi, ascoltare le richieste dei lavoratori e affrontare i problemi in modo costruttivo è essenziale per il futuro del Gruppo FS Italiane. Allo stesso tempo, è necessario mantenere un clima di dialogo aperto e trasparente, evitando che le tensioni interne siano sfruttate per alimentare ulteriori conflitti. Solo attraverso una collaborazione reale e responsabile sarà possibile superare le sfide attuali e costruire un sistema ferroviario più efficiente e sicuro, in grado di rispondere alle esigenze del Paese.