L’IMPERO DEL MULTISERVIZI: TRIMALCIONE ALLA COORTE DI DUSSMANN

Ahimè, lettori, vi porto una novella che non ha nulla da invidiare ai banchetti dei nostri antichi giorni! Sotto un vessillo dorato, chiamato “Lodo di Confindustria”, si presenta Dussmann, il nostro moderno Trimalcione. Con la sua solennità degna di un imperatore decadente, l’azienda convoca le sue corti a un banchetto sontuoso. Eppure, che misero banchetto è questo! Ricco solo di fumo, povero di sostanza. Vi promettono arrosti e falerne, ma in bocca restano solo parole insipide.

Ah, come con gravità ci ricordano del loro “lodo”– un sacro testo, dicono, degno dell’antica saggezza romana. Ma basta aprirne le pagine per scoprire che, come i sogni di gloria di un vecchio senatore, questo tomo brilla solo nelle sale di Confindustria, e lascia il mondo del lavoro privo di vero nutrimento.

Ed eccoci al culmine della tragicommedia. Dussmann difende il suo CCNL Multiservizi come fosse il tesoro più prezioso, pur offrendo ai suoi lavoratori un salario base di appena €7,10 l’ora, come un becchime gettato ai galli. E mentre le voci di città e piazze si levano, chiedendo almeno €9.00 come salario minimo, Dussmann si dimostra prodigo solo nel mantenere i suoi servi al di sotto di tale soglia. Al contrario, il più dignitoso CCNL Mobilità AF osa offrire un salario base di €9,10 l’ora. Ah, quale indegnità, chiedere un contratto che permetta ai lavoratori di non elemosinare il pane!

Ma c’è di più! Dussmann, nella sua commedia, pare aver “scoperto” solo ora il costo del lavoro. Dopo aver accettato appalti sotto il CCNL Mobilità AF, si lancia a cercare rifugio nel più economico contratto multiservizi. La sua tattica è tanto chiara quanto la mia coppa di vino: abbassare i salari, ingrassare i profitti. Un gioco così evidente, in un clima dove ogni tribuno parla di salario e potere d’acquisto, che risulta sempre più difficile da nascondere.

Ed ecco il colmo dei colmi: l’azienda difende l’applicazione del CCNL Multiservizi ricordando che “altri lo accettano senza obiezioni”. Ah, lettori! È come se, vedendo altri accontentarsi di pane raffermo, ci si domandasse perché mai desiderare una buona cena. I lavoratori meritano di meglio, ma qui, l’unica logica è la convenienza economica, mascherata da saggezza e parsimonia.

E non finisce qui! Come dessert, Dussmann ci offre un invito a un confronto su “oggettività” e “crescita reciproca”. Ma, come i fiori di carta sul tavolo del banchetto, questo invito è solo un artificio. L’obiettivo reale è trarre vantaggio dal lavoro a basso costo, a discapito dei diritti conquistati con tanto sudore.

Oh, e non posso concludere senza menzionare il fenomeno dei “contratti pirata”. Questi accordi nascosti, firmati da sindacati senza volto, nascono per alterare le condizioni del mercato e tagliare salari e tutele. Si parla tanto di diritti, ma nella realtà, questi contratti non fanno che alimentare disuguaglianze e dumping salariale, facendo sprofondare i lavoratori in un abisso di miseria.

Ed ora, mi domando, cosa ne penseranno Landini e Bombardieri di questo spettacolo? Applaudiranno alla corte di Trimalcione, o lanceranno l’anatema su queste tattiche che sviliscono il lavoro e sfruttano le differenze contrattuali?

Ah, se solo fossi qui con voi, applaudirò con un calice in mano a questo spettacolo decadente!

Dussmann: Lettera unitaria – Risposta alla Vostra Comunicazione del 27 settembre 2024

 

 

Categoria: Il rasoio

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Article by: Petronius Arbiter