Rimaniamo sorpresi e amareggiati dalla rapidità con cui l’assessore alla mobilità di Roma Capitale ha scelto di scusarsi con l’inviato del programma Le Iene, un nome che, in questo caso, pare particolarmente azzeccato. Ci riferiamo al servizio trasmesso riguardo ai fatti accaduti in via Giolitti, un episodio documentato in modo strumentale con l’apparente scopo di screditare ancora una volta la categoria dei tassisti romani. L’assessore ha ribadito le sue scuse in diverse sedi, sia a mezzo stampa sia durante una trasmissione radiofonica, dimostrando un atteggiamento che riteniamo inopportuno.
Pur essendo contrari a ogni forma di violenza, non possiamo accettare che un rappresentante delle istituzioni si scusi con chi della provocazione fa la propria attività principale, come lo pseudo-giornalista coinvolto in questa vicenda. La provocazione è una forma sottile, ma profonda, di violenza, e ci saremmo aspettati che l’assessore si preoccupasse, prima di tutto, di scusarsi con l’ignara cliente del taxi coinvolto. Una cliente che, pur essendo salita su un mezzo regolarmente autorizzato, è stata invitata a scendere dal presunto inviato, con il pretesto che il taxi fosse in una zona di sosta vietata. Ci chiediamo con quale autorità quest’ultimo si sia arrogato il diritto di giudicare, quasi fosse un pubblico ufficiale.
Inoltre, sarebbe interessante vedere il video integrale dell’accaduto, poiché il regolamento comunale prevede che un tassista abbia l’obbligo di accettare una corsa, a richiesta dell’utente, anche se non si trova in prossimità di un parcheggio taxi, purché rispetti le distanze e le normative. Un dettaglio che nel servizio televisivo non è stato chiarito, lasciando spazio a interpretazioni parziali e faziose.
Quello che troviamo più grave, però, è il silenzio dell’assessore verso la categoria dei tassisti, che ogni giorno affrontano con dedizione e professionalità una situazione di trasporto pubblico collettivo al collasso. Tra cantieri infiniti, mancanza di programmazione, corsie preferenziali occupate e una velocità commerciale irrisoria, i tassisti continuano a lavorare senza sosta, offrendo un servizio apprezzato dagli utenti, come dimostrano i dati della società A.CO.S., che assegnano alla categoria un punteggio ben oltre la sufficienza.
Anziché apprezzare questo impegno, l’amministrazione sembra ignorare completamente i tassisti e l’assessore non ha mai espresso una parola di riconoscimento. Al contrario, rimangono irrisolti problemi strutturali, come la regolamentazione degli NCC provenienti da fuori Roma, che transitano liberamente all’interno della ZTL grazie al ritardo nell’adozione dell’art. 29 del regolamento TPNL.
Troviamo inoltre fuori luogo parlare di nuove licenze quando non è ancora chiaro quale impatto avranno le 1.000 licenze già messe a bando e di prossima assegnazione. A peggiorare la situazione, le dichiarazioni lesive di un presunto agente della polizia locale riportate nel servizio, secondo cui “i tassisti sono i padroni di Roma e sono politicamente forti.” Affermazioni non solo false, ma profondamente dannose per l’immagine di una categoria che, al contrario, è spesso ignorata dalle istituzioni.
Come rappresentanza sindacale, chiederemo al più presto un incontro con il sindaco, l’assessore e il comandante della polizia locale per chiedere conto di quanto accaduto e difendere la dignità di una categoria che merita rispetto e non continua denigrazione.