La recente strategia di espansione internazionale delle Ferrovie dello Stato Italiane, con la nascita della newco FS International, apre scenari ambiziosi e sfide significative per il mondo del lavoro. Con l’obiettivo di raggiungere un fatturato di 3 miliardi di euro all’estero entro il 2026, il Gruppo FS Italiane sta puntando sulla sua eccellenza tecnologica e gestionale per conquistare i mercati europei, consolidando una presenza sempre più rilevante in Paesi come Francia, Spagna, Germania e Grecia.
Il lancio dei servizi ad alta velocità in Francia attraverso Trenitalia France e in Spagna con il brand Iryo è stato accolto positivamente dai mercati locali. I collegamenti come quello tra Milano e Parigi e quelli tra Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia, non solo hanno generato un aumento della domanda, ma hanno anche contribuito in modo significativo al fatturato internazionale, che nel 2023 ha superato i 2 miliardi di euro. In Germania, con la gestione di Netinera, secondo operatore nel trasporto regionale tedesco e in Grecia, con Hellenic Train, si evidenzia una presenza consolidata che, però, richiede costanti investimenti per restare competitivi.
Per i lavoratori e per i sindacati, però, questa espansione rappresenta un terreno complesso e pieno di sfide. La domanda che emerge è: questa crescita internazionale porterà benefici concreti ai lavoratori italiani ed esteri? Se da un lato la strategia globale di Trenitalia sembra in grado di generare nuove opportunità, dall’altro è fondamentale garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati sia in termini contrattuali, sia di sicurezza sul lavoro.
È altrettanto importante vigilare su come questa espansione impatterà sulla forza lavoro nazionale. La mobilitazione di migliaia di dipendenti verso nuovi mercati richiede un adeguato investimento in formazione e valorizzazione delle competenze, ma anche un monitoraggio continuo, per evitare che le risorse siano sottratte al servizio domestico, con il rischio di una “periferizzazione” delle attività italiane. È cruciale che i nuovi contratti garantiscano parità di trattamento e condizioni dignitose per tutti i lavoratori coinvolti, indipendentemente dal Paese in cui operano.
I risultati preliminari indicano una tendenza positiva: il fatturato internazionale è in crescita e i progetti di espansione sembrano solidi, ma restano alcune incognite. Le operazioni in Grecia, attraverso Hellenic Train, e in Germania, con Netinera, richiedono attenzione particolare per evitare difficoltà economiche. Inoltre, per quanto riguarda Francia e Spagna, sarà fondamentale verificare se il successo iniziale si tradurrà in risultati sostenibili nel lungo termine.
Come FAST-Confsal, crediamo che questa sia un’occasione per dialogare con il Gruppo FS Italiane e assicurare che l’internazionalizzazione non sia solo un’opportunità economica, ma anche un volano per il miglioramento delle condizioni di lavoro. È fondamentale che la crescita internazionale sia accompagnata da un rafforzamento delle tutele contrattuali e da un costante confronto con i sindacati, per evitare che l’espansione diventi sinonimo di sfruttamento o perdita di diritti.
Il vero successo di FS International non sarà misurato solo in termini di ricavi, ma anche nella capacità di bilanciare l’ambizione globale con il rispetto e la valorizzazione del lavoro.
Perché dietro ogni treno che corre sulle rotaie, in Italia o nel mondo, c’è sempre l’impegno di donne e uomini che meritano rispetto, dignità e sicurezza.